“Non fermarti a rimpiangere il passato. La vita ti dà, il destino ti toglie, quando tutto è perduto tu prova a ridere. Accendi la tua mente e incoraggia il corpo. Se riprendi a camminare, vedrai un giorno ritornerai a correre”
Santelli Pierangelo – Presidente CIP Lombardia
Pallanuoto Paralimpica
Quando in acqua siamo tutti uguali
C’è un posto dove accadono le magie, dove si possono realizzare sogni impossibili e dove tutti sono uguali senza distinzioni fisiche. E una magia perché avvenga ha bisogno anche di un mago, che trasformi un sogno in realtà e di una bacchetta magica, attraverso la quale il mago diffonde l’energia necessaria perché tutto si avveri.
Questo posto magico è l’acqua della piscina, la bacchetta magica è la Pallanuoto, il mago un gruppo di genitori di ragazzi con diverse forme di disabilità che vanno da quelle fisiche a qualcuna anche di carattere neurologica al cervelletto, che hanno deciso di realizzare il sogno di una Pallanuoto Paralimpica. Per questo motivo hanno fondato la prima Associazione Sportiva Dilettantistica la WaterPolo Ability, che si occupa di promuovere e disciplinare la pratica sportiva tra persone con disabilità e normodotati.
Quando durante la presentazione del progetto, incontro per la prima volta il presidente Simona Pantalone Ielimini una delle mamme che ne ha voluto fortemente la realizzazione, mi rendo conto di quanto amore e determinazione ci sia nel portare avanti un sogno.
Sono i suoi occhi a dirmelo. Quegli occhi di chi con umiltà e azioni semplici, non si arrende davanti a quelle barriere che con forza ma allo stesso tempo con gentilezza, vuole abbattere attraverso lo sport.
L’emozione dei primi allenamenti dei primi collegiali in giro per l’Italia per promuovere l’iniziativa, e degli open day che verranno organizzati prossimamente a Varese, Milano Pavia, Piacenza, Bergamo e Brescia. Come tutto quello che nasce dal nulla, ci sono tante cose a cui pensare, a partire dal regolamento, dal reclutare più atleti possibili per creare un vero e proprio campionato. Non sarà tutto perfetto, ma l’importante è stato posare il primo mattone delle fondamenta di una nuova casa.
“Ogni giorno, qualcuno sta facendo qualcosa che qualcun altro ha detto era impossibile”.
Glenn Hefley scrittore
Lo sport ancora una volta, si fa portavoce di un inclusione sociale in un mondo dove per poter mettere in atto un cambiamento di mentalità, occorre diffonderne prima la cultura dimostrando che l’impossibile è possibile. E lo sport ha questa grande potenza perché che tu sia bianco o nero, cristiano o musulmano, abile o disabile, a lui non importa nulla della tua diversità. Anzi la esalta ricordandoti che sei unico e speciale anche con i tuoi limiti che non sono quelli che ti mettono gli altri cercando di proiettare su di te i loro, perché gli manca il coraggio di affrontarli. Sono i tuoi e sta soltanto a te decidere se, come e quando superarli.
Allo sport interessa soltanto che tu, a tuo modo e secondo le tue possibilità, ne esalti a sua volta la spettacolarità dandogli forma e voce. Senza di te lui non esisterebbe. Pensaci sono le persone che formano le squadre, che inventano i giochi, creano le regole. Quindi lui è soltanto uno strumento attraverso il quale ognuno esprime la sua unicità, e la sua forza.
Infatti guarda caso, esistono centinaia di discipline diverse in modo che ogni persona possa praticare quella che più risuona con le sue capacità e la sua passione che non deve mancare mai. Ognuna ha il suo fascino e per l’atleta innamorato di lei rappresenta il gioco più bello del mondo. Non è per fare un dispetto alle altre. Ma perché è così che lo vedi e vivi il tuo. E poi c’è la diversità dell’ambiente dove viene praticato, in palestra, all’aperto, al contatto con la terra, l’acqua.
Se la diversità ambientale, di regole di gioco vengono ormai accettate, quello che ancora si fa fatica ad accettare è che tu sia una persona normodotata o disabile, si tratta solo di una differenza di carattere fisico con tutto quello che ne comporta, ma sempre di atleti si parla.
Questione di mentalità!
Note aggiuntive: Il progetto della Pallanuoto Paralimpica è nato grazie alla collaborazione con la FINP ( Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), FIN (Federazione Italiana Nuoto), il Comitato Italiano Paralimpico, la Lega Dilettanti Pallanuoto Italia, le Piscine Manara di Busto Arsizio che offrono gratuitamente gli spazi per gli allenamenti, la società Varese Olona Nuoto e il responsabile Arbitri PNI (pallanuoto Italia).
Per informazioni puoi contattare l’associazione WaterPolo Ability
Ti invito a condividere l’articolo sui social, per contribuire a far conoscere questa realtà paralimpica.
(si ringrazia la società WaterPolo Ability per l’accoglienza e le foto, in particolar modo il presidente Simona Pantalone)
Leave a Reply