Skating|L’Ansia è mia amica. La preparazione mentale nel pattinaggio a rotelle
Vanzaghello (Mi) 28 Giugno 2017
“L’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente.
Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.
(Robert Bloch)
La famosa ansia da prestazione. Cosa ti ha fatto di male? Perché ce l’hai sempre con lei? Se impari a conoscerla tutto sommato un giorno la ringrazierai.
È quello che temono la maggior parte degli atleti, già presente anche in tenera età. Probabilmente perché l’assorbono in maniera inconscia dalla società, dagli adulti che sono i primi ad essere super ansiosi per il risultato.
Nel programma di preparazione mentale che sto svolgendo presso lo Skating Club di Vanzaghello, ho ideato un percorso che prevede l’allenamento mentale delle atlete partendo dallo staff degli allenatori per poi concludersi con una sessione dedicata ai genitori.
L’obiettivo sono i prossimi campionati italiani che si svolgeranno nel mese di Luglio
Perché gli allenatori
Perché lo staff è composto da quattro allenatrici, Elena Giada, Katia e Viola con diversi anni di esperienze con la voglia di imparare e aiutare le proprie atlete. Resesi conto che erano troppo ansiose e che non rendevano in gara quanto in allenamento, hanno pensato in comune accordo con la società, di inserire anche l’allenamento mentale.
Perché la gara 2.0
Perché all’interno di una preparazione, ritengo essenziale allenare la Mente in condizione gara, per metterla nella posizione del già vissuto. Sperimentando sia le tecniche di concentrazione studiate, sia per verificare da parte mia, l’atteggiamento mentale delle atlete e apportare eventuali aggiustamenti in modo tale da farle arrivare in gara pronte.
In uno sport dove magari ci sono tante gare concentrate in poco tempo, allenarsi tutto l’anno senza mai vivere questa esperienza, rende ancora più difficile la prestazione dell’atleta.
L’ansia è amica mia è il motto che le stesse ragazze della squadra hanno scelto dopo il mio primo incontro. In questa occasione ho guidato le atlete nel guardare l’ansia da un altro punto di vista, per ricordare a se stesse che in fondo in fondo hanno bisogno anche un po’ di lei.
Al termine è previsto un incontro con i genitori perché li ritengo risorse fondamentali che, anche se in modalità differenti, incidono sulla performance finale dei figli. Credo sia importante dare loro degli strumenti nel gestire un figlio-atleta che pratica una disciplina sportiva utile prima di tutto dal punto di vista fisico ma anche da quello mentale perché allena delle competenze/strategie che poi servono anche in altri contesti. Inoltre spesso, in buona fede, si tende a confondere il ruolo del genitore, con altri ruoli sportivi/societari che non fanno parte delle loro competenze.
(articolo Aurora Puccio)
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