“So che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Sono sempre stato sulle montagne russe, ma ora so di trovarmi sul letto di morte. Ho avuto i miei momenti di gioia e i miei momenti tristi, ma ora non li sento più”
Joost van der Westhuizen ex giocatore Rugby
Joost Van Der Westhuizen, grandissimo giocatore sudafricano di Rugby è morto oggi di Sclerosi Laterale Amiotrofica comunemente conosciuta come SLA: il morbo di Lou Gherig dal nome di uno dei più grandi giocatori di baseball dalla Major League a cui nel 1939 venne associato per la prima volta questa malattia. Una vita fatta di tantissimi successi, eppure ad un certo punto della sua brillante carriera arriva la SLA e gli cambia la vita per sempre.
La BBC nel 2014 gli ha dedicato un documentario ( di cui sopra hai appena visto il trailer), che ho avuto la fortuna di vedere lo scorso Novembre durante il festival dello Sport Movies TV a Milano. Un documentario molto toccante che racconta la sua incredibile abilità come giocatore che ad un certo punto deve, suo malgrado, affrontare una battaglia più importante per la sopravvivenza. Nel momento in cui si rende conto che non potrà tornare a giocare, costretto a restare fermo sulla sua sedia a rotelle, decide di fondare la J9 foundation per incontrare le grandi menti che stanno lavorando alla ricerca di una cura e di portare a conoscenza la sua storia per aiutare altri giocatori e non solo affetti da SLA a non smettere di lottare.
Il film INVICTUS
Vincitore di una storica Coppa del Mondo nel 1995 battendo i grandi All Blacks, l’impresa viene descritta nel famoso film INVICTUS . In quella partita memorabile, fu proprio Joost van der Westhuizen a fare il passaggio decisivo, perfetto e super veloce a Joel Stransky per il drop che regalerà la vittoria unica di cui parlo in quest’articolo lo sport è una questione di mentalità
In quella stessa partita, ironia del destino, incrocia un altro grande campione Jonah Lomu anche lui scomparso a causa di una malattia. Dei giganti in campo che all’improvviso si sono trovati a combattere una partita non prevista.
Entrambi, sono diventati ambasciatori di quella felicità che spesso dimentichiamo di avere sotto gli occhi, troppo distratti a inseguire i risultati a tutti i costi per accorgerci che l’unico momento possibile è quello presente.
Grazie
Aurora
(immagini tratte da Google e video da youtube)
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