“L’alternativa è una sola: devi stare su col morale.”

(Jonah Lomu rugbista)

Jonah Lomu, leggendario giocatore di Rugby neozelandese, è morto all’età di 40 anni e da dieci era stato costretto a interrompere la sua gloriosa carriera, a causa di una malattia: la Sindrome nefrosica. Qui, potrai trovare maggiori dettagli sulla sua vita.

A chi gli domandava come viveva la malattia, Jonah rispondeva così:

“Devi sempre cercare di restare positivo, sorridente, perché questa malattia cerca di distruggerti poco alla volta. Ogni paziente che si sottopone a una dialisi è diverso, ma tutti sappiamo di non avere altra scelta. L’alternativa è una sola: devi stare su col morale. Voglio insegnare ai miei figli che non c’è niente di facile, in questa vita e che devi lavorare duro. Sempre. Non si devono arrendere, perché io non mi arrenderò. Mai”.

Siamo abituati a vedere gli atleti come fenomeni per i loro gesti tecnici e spesso non comprendiamo che dietro ai loro successi , si nasconde una storia personale. Alle volte arriviamo persino a invidiare la loro posizione da privilegiati, le ottime condizioni economiche, le coppe e i titoli mondiali vinti.

Sai perché accade questo?

Perché ci dimentichiamo che tutti noi, prima di essere calciatori, imprenditori, artisti o qualsiasi altro ruolo che abbiamo deciso (passami il termine) di “recitare” in questo immenso palcoscenico che è la vita, siamo prima di tutto delle PERSONE. Viviamo emozioni, sensazioni, abbiamo esperienze belle e brutte, grazie alle quali evolviamo e che inevitabilmente influenzano le nostre scelte in tutte le aree della nostra vita. Perché tutto è connesso. L’atleta, il manager, il ballerino, sono tutte  persone che hanno le stesse difficoltà: ansia di ottenere risultati, di raggiungere gli obiettivi e altro ancora. Quello che cambia è il palcoscenico dove hanno scelto di esibirsi

Credo che Jonah,  oltre ad averci lasciato il ricordo di memorabili partite, ci abbia donato con la sua storia qualcosa di più di un bellissimo gesto atletico. In questo video, potrai vedere chiaramente la connessione che esiste tra lo sport e la vita in cui tutti noi possiamo riscontrare inequivocabilmente le stesse dinamiche a prescindere dall’attività che svolgiamo.

Attenzione: questa connessione non ha carattere esclusivo. Può esistere con la danza, con l’arte, con l’azienda, con la natura…le possibili connessioni sono praticamente infinite.

Grazie alla sua passione per il Rugby che lo ha reso famoso, oggi abbiamo più che mai la grande opportunità di cogliere questo suo messaggio: non solo quello di un grande giocatore.

Un messaggio ancora più importante: quello di un UOMO.

Grazie Jonah!