“Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe”
Madre Teresa di Calcutta
Lo sport è sociale. Non mi stancherò mai di sostenerlo. Questione di mentalità e cultura. Dopo l’ultima decisione del presidente del Coni Malagò di introdurre le ore di educazione fisica anche nelle scuole elementari, mi sono domandata: siamo nel 2016 com’è possibile ancora mettere in discussione l’importanza della pratica sportiva?
Lo sport allena alla vita. Allena delle competenze mentali che la tua MENTE elabora in automatico, facendo scattare quell’insieme di strategie e atteggiamenti, che ti servono per affrontare determinate situazioni importanti nella tua esistenza.
Cosa c’entra adesso lo sport con i tumori? Moltissimo. Non sono qui a dare spiegazioni di carattere tecniche scientifiche. Non ne ho le competenze e non è lo scopo di questo articolo. Il mio obiettivo è condividere con te l’esperienza di un evento dedicato alle donne svoltosi a Castano Primo (MI) il 25 Novembre, in occasione della giornata dedicata alla prevenzione del cancro al seno. Sono stata invitata per caso – ma nulla nella vita capita per caso -, come Mental Coach Sportivo per parlare di come l’allenamento mentale sia uno “sport” che dovrebbero praticare tutti.
Evento speciale. Creato da donne speciali che hanno affrontato e superato il cancro al seno, oltre che con l’aiuto delle terapie, anche con la pratica sportiva. Quindi la parola chiave sono: CONDIVISIONE e SPORT. Spesso in queste situazioni, si tende a chiudersi, a isolarsi. Ma la condivisione è una freccia che hai a disposizione qualsiasi percorso tu stia intraprendendo. Quindi ti chiedo di proseguire la lettura, mettendoti nella condizione di leggere di un argomento così importante, da un altro punto di vista. Questo che stai per fare è un allenamento mentale. Osserva la tua MENTE come si pone, che barriere ti mette, che convinzioni/credenze automatiche fa partire. Nel frattempo vedi se riesci anche a sentire il tuo CUORE, se ti arriva qualche intuizione. Non sempre la mente ha ragione. Anzi spesso chi comanda è il corpo ( leggi qui il Corpo dice ciò che la Mente tace) ma lo ascoltiamo quando ci manda i segnali?
CUORE DI DRAGO: BATTERE IL TUMORE A COLPI DI PAGAIA
Queste donne ne sanno una più del diavolo, dice un antico modo di dire. Il fatto è che le donne non si arrendono mai e quando si uniscono hanno la grande energia di cambiare le cose.
Nel 2013 nasce CUORE DI DRAGO, una squadra femminile di Dragon Boat, una disciplina che prende il nome dalla testa del Drago posta davanti all’imbarcazione: una canoa con 20 posti. Lo scopo è testimoniare i benefici che la pratica del Dragon Boat può portare nel CORPO, nella MENTE, e nelle RELAZIONI. Perché oltre ad essere uno sport divertente, e anche molto stimolante. Una disciplina soprattutto di squadra formata non solo da donne che hanno avuto il tumore ma anche da chi non c’è l’ha. Questo per sottolineare l’importanza dell’INCLUSIONE evitando che diventasse una pratica esclusiva. Invece ha il grande pregio ti aiutare anche altre donne che magari non hanno mai praticato sport in vita loro e si ritrovano adesso a dover gestire l’ansia da prestazione in gara :-). Una bella sfida senza età.
Lo sport di squadra porta con sé vantaggi indiscutibili: ti mette in relazione con altri, ti stimola ad andare agli allenamenti altrimenti le altre non possono allenarsi. Crea momenti importanti di condivisione di esperienze che non ti fanno sentire sola. Crea networking nuove amicizie. E poi vuoi mettere la bellezza di andare in trasferta in giro per l’Italia arrivando seconde dietro le campionesse europee? Liberissima di crederci o no. Ma voglio farti riflettere su una cosa: ti è mai capitato di stare giorni sdraiata sul divano senza fare niente? Per carità ci vogliono anche quelle splendite ore di sano ozio. Ma come ti sei sentita dopo? Quando il Corpo non si muove, la Mente entra in uno stato di apatia, inezia perché non gli arriva energia sufficiente per mettere in moto i suoi fantastici neuroni. La pratica sportiva che attenzione può essere anche una semplice camminata, non ti si sta chiedendo di fare una maratona, se condivisa con altre persone, aiuta il CORPO e quindi la tua MENTE ad avere un beneficio fisico-mentale.
(video che spiega il Dragon Boat e l’intervista alle ragazze di Cuore di Drago)
DONNE ALLA MARATONA DI NEW YORK
Monica non aveva mai fatto sport in vita sua. Poi ha dovuto affrontare il lungo percorso del tumore al seno e ha scoperto la magia della corsa. Da quella volta non si è più fermata. A cominciato a correre stile Forrest Gump perché più correva e più si lasciava dietro le paure. Più si rendeva conto come salite, discese, pioggia, vento, la mettessero in difficoltà. Ha scoperto però che correndo aveva dentro di sé una forza a lei sconosciuta prima di allora. Aveva dei meccanismi, delle strategie mentali per affrontare gli ostacoli e superarli, di cui non era affatto consapevole. Atteggiamenti che le hanno permesso di affrontare la difficoltà della malattia, con un approccio completamente diverso aiutandola a superare i momenti difficili.
La corsa ti toglie il fiato. Ti mette alla prova. Ti mette in condizione di dirti: ” ok fermati non puoi farcela”. Invece per Monica non è così. Alla maratona di New York le succede una cosa bellissima. Lungo il tragitto, si ferma sotto un ponte, in preda ad una crisi, tipica durante una maratona. Sente la pesantezza della gara. La fatica. Il sudore. E le arriva un intuizione: sono le stesse sensazioni che ha provato durante la malattia. Paura di non farcela, affanno, stanchezza fisica e mentale. Allora sorride. Si guarda dentro e dice a se stessa che è capace di andare avanti. È in grado di portare a termine la sua corsa. Riprende e corre verso il traguardo finale. Quello è stato il momento più importante della sua gara. Lì, grazie allo sport, si è lasciata alle spalle, metaforicamente parlando, tutte le paure. Quando provi queste sensazioni a livello fisiche (CORPO) aiuti la tua testa (MENTE) a creare una strategia mentale che ti servirà in altre occasioni.
Angela, 61 anni e non li dimostra. Se la incontri di persona ti viene naturale chiederle un documento per sapere se è vero. Incredibile quello che il suo viso, sorridente trasmette. Dimostra almeno 15 anni in meno della sua età. Racconta tutta la sua esperienza del cancro al seno piena di tante operazioni e tarapie. Le difficoltà di un percorso lungo e doloroso da affrontare che le ha cambiato la vita, il suo modo di pensare, di vedere le cose e di vivere il tempo. Con forza quello che ha trasmesso, durante il suo racconto, è la differenza nella sua battaglia contro il tumore è stato l’approccio mentale con cui ha voluto con determinazione affrontarlo sfidandolo. Nel frattempo ha scoperto la gioia di correre. Ha capito che la corsa le dava una marcia in più. Da quella volta non ha più smesso. Anche lei ha corso la maratona di New York. Non c’è giorno, pioggia, sole o vento dove lei non si alzi come la gazzella africana e comincia a correre. Cambiare il suo stile di vita, introdurre la pratica sportiva, le ha permesso di avere nuove energie vitali utili per sostenere il suo percorso. Le ha permesso inoltre di capire e di trasmettere agli altri come nessuno minuto della nostra vita debba essere sprecato.
(video Pink is Good. La storia di Nadia)
LA MAGIA DI UN INCONTRO PER CASO…MA NULLA NELLA VITA CAPITA PER CASO
E io adesso di cosa dovrei parlare? Dopo aver ascoltato le loro esperienze, come hanno egregiamente affrontato dal punto di vista mentale il loro percorso, io non ho nulla da insegnarli. Sono un piccolo puntino in confronto a loro. Donne che praticano Dragon Boat e che corrono la maratona di New York. Io che dopo oltre 25 anni di pratica sportiva, il mio sport “estremo” attuale è fare l’arbitro ( in Italia ti assicuro è estremo)e praticare Chi-Kung ( antica arte marziale cinese derivante dal Tai-Chi).
Anzi sono loro, che attraverso i racconti mi hanno emozionata arricchendo la mia anima. Sicuramente hanno evidenziato una forza e una strategia che poi applicano anche nella pratica sportiva. Dove però l’ansia da prestazione c’è sempre. Questo si, è il mio campo di azione.
Allora ti racconto la storia di una magia. Io non dovevo essere lì quel giorno. Per lavoro sarei dovuta andare in un’altra città. Ma le coincidenze della vita fanno in modo che accada quello che è giusto per te in quel momento. Quando mesi fa, mi hanno proposto di partecipare all’evento ho detto subito di sì. Quando si tratta di sport sociale e allenamento mentale ci sono sempre. Nel frattempo ho attivato le mie connessioni per fare in modo di esserci. E poi ho pensato:cosa gli racconto durante la serata? Vado lì a parargli dell’allenamento mentale a loro che hanno affrontato un tumore? Non ti nascondo che me lo sono chiesto. Cosa potevo fare per rendermi utile alla causa? Ho pensato alla magia degli incontri. Ho pensato alla coincidenza. Pur vivendo a Milano da 11 anni, sono di Catania, città a cui sono molto legata. E a Catania chi è la Santa Patrona? Sant’Agata protettrice delle mammelle. Racconto la sua storia. La forza di questa donna del suo tempo che rifiutandosi di andare in sposa ad un uomo che non amava, piuttosto si fece rinchiudere in prigione senza cambiare la sua decisione. Per tutta risposta, lui le fece strappare i seni con le tenaglie. Ecco perché è la protettrice delle mammelle. Una storia che risale al 222 d.c eppure così tristemente attutale.
Il 25 era anche la giornata contro la violenza sulle donne. Attenzione però,non ci soffermiamo solo a quella fisica. Ma ne esiste una più sottile, subdola, vigliacca: quella psicologica attuata a 360 gradi.
Quel giorno non ero lì per caso. La coincidenza ha voluto che avrei dovuto parlare oltre che di allenamento mentale nello sport, anche di questa storia, insieme ad altre storie di donne vincenti nello sport che al loro volta sono state pioniere di battaglie all’inizio incomprese di cui oggi traggono beneficio tutti.
Allo stesso modo, Cuore di Donne e Pink is Good, stanno portando avanti questi progetti di sport meravigliosi a cui la gente guarda un po’ con scetticismo perché il nuovo fa sempre paura alla nostra MENTE. Perché la mette in condizione di dover uscire dalla sua ZONA DI COMFORT.
E ringrazio tutte loro, donne straordinarie, perché ancora di più, mi hanno dato la forza di continuare nella mia missione di diffondere la pratica dell’allenamento mentale. Uno sport che dovrebbero praticare tutti…non solo gli atleti
Come un’orchidea: delicata in apparenza ma forte nell’essenza.
In apparenza delicata e fragile come un’orchidea, in realtà tanto forte da esser riuscita a sconfiggere per ben due volte il cancro. Questo è un diario: uno sfogo quotidiano con un’amica immaginaria, alla quale l’autrice descrive i suoi stati d’animo, le sue emozioni, le sue paure e tutti i suoi dubbi.
Questo è il libro scritto da Marzia Pinotti dell’associazione Cuore di Donna, che ti si suggerisco di leggere.
Per metterti in contatto con queste realtà sportive ecco gli indirizzi (p.s. non ti soffermare al fatto che non sia nella tua città, non puoi mai sapere le connessioni che nascono. Quello che funziona è il networking):
Cuore di Donna: www.cuoredidonna.it Myriam 333/4660048 – Loredana 347/8708522
Pink is Good (progetto Fondazione Umberto Veronesi) www.fondazioneveronesi.it o2 76018187
Ringrazio l’assessore allo sport di Castano Primo Bonalli Carola per l’invito.
Una donna di cuore e di sport che attraverso la sua attività, promuove l’importanza sociale della pratica sportiva.
Ringrazio Myriam, Marzia e Loredana dell’associazione Cuore di Donna e Angela Monica Pink is good
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Grazie Aurora
(foto tratte da google, Cuore di Donna, Pink is good)
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